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Quando uso la roba, non sogno.

Quando non la uso,

sogno di usarla, ma senza riuscirci

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Psicopatologia dell'adolescenza

Un caso di tossicomania in età giovanile

Fattori in gioco, prognosi e tipi di terapia

Esaminiamo un caso di adolescente tossicodipendente preso dalla letteratura.

“La droga mi fa stare bene-da-dio, e poi  male-di-brutto”.  Chiamiamolo Daniele, un caso impegnativo, ma con notevoli risorse personali: ha un quoziente intellettivo superiore alla media, frequentava il liceo con ottimi risultati fino al momento in cui, a 14 anni, ha iniziato a bere alcolici e sperimentare sostanze. A delle difficoltà relazionali e familiari si è aggiunta la frequentazione di gruppi a rischio, così ha ricercato gli effetti delle droghe, le più disparate, per allontanarsi dalla realtà concreta ed esplorare “altri mondi”. Questa esperienza gli è costata alcuni ricoveri coatti in psichiatria e numerosi interventi delle forze dell’ordine.  Ha rischiato di restare intrappolato in un’alterazione della mente, che avrebbe potuto condurlo a una grave psicosi d’innesto. Fortunatamente l’aggancio psicoterapeutico ha avuto un buon esito, i genitori si sono coinvolti nel percorso, permettendo di individuare  i nodi disfunzionali  del nucleo familiare.

Ora Daniele ha conquistato la completa astinenza, si è impegnato a collaborare con alcune associazioni di volontariato e regge attività lavorative con continuità. Anche nel rapporto di coppia affronta le difficoltà con costanza e capacità di autocritica. Il miglioramento principale riguarda la accettazione delle frustrazioni.

Con l'infanzia era riuscito a reggere, ma con l'adolescenza è andato in crisi. 

L’adolescenza comporta l’accesso a contenuti trasgressivi, a volte estremi, dietro i quali si nasconde un disperato bisogno di individuazione.  I terapeuti hanno affrontato la tematica con Daniele, ispirata al nome del gruppo musicale dei “Doors” ossia “le porte della percezione”, interpretandola in chiave simbolica e facendo riferimento alle risorse della mente, quando essa non è alterata da effetti chimici. Daniele aveva sperimentato ogni sorta di sostanza psicoattiva, arrivando a procurarsi le più “strane” tramite  internet.

Cosa porta a diventare schiavi di una sostanza.

Ci sono diversi fattori che portano alla dipendenza, sia di carattere ereditario sia dovuti all’ambiente. 

A volte la sostanza diventa un tentativo di automedicarsi da profonde ferite affettive o da vissuti traumatici. In altri casi l’adolescente cerca semplicemente di attirare su di sé l’attenzione di figure genitoriali “distratte”, o completamente assorbite dalle attenzioni per il figlio minore bisognoso di cure, per esempio.

Le tossicomanie possono essere collegate a 4 quadri familiari, ispirandosi ai lavori di L. Cancrini:

- tossicomania traumatica, quale copertura di un disadattamento;

- tossicomania nevrotica, che  illude di gestire la distanza in una conflittualità;

- tossicomania borderline, dove non si è sviluppato correttamente il processo di individuazione;

- e tossicomania sociopatica, con disturbo antisociale, nella quale vi è il mantenimento di relazioni aggressive acquisite in un sistema familiare disorganizzato.

Con questa frase, composta per un pezzo di musica “rap”, Daniele ha espresso in sintesi la consapevolezza del danno che si è inflitto:

Eccomi qua sono un cretino,

un povero drogato per uno sballo mal calcolato,

che un mattino si è svegliato con il cervello bruciato.

Mi chiamano malato e con me non sprecano mai un fiato

o un attimo della loro attenzione.


Con Daniele è stato adottato un tipo di intervento terapeutico che teneva conto dei suoi interessi, per esempio del pensiero simbolico - è appassionato lettore di Jung e Hillman. Così si è delineato un lavoro sui concetti archetipici di “sim-bolico” e di “dia-bolico”. Emergeva da questa riflessione la distinzione tra l’inseguire la libertà del pensiero o il cadere  nella determinazione compulsiva della propria dipendenza. Tale analisi simbolica si è alternata a sedute di training autogeno, mirate alla gestione del carving, l’impulso irrefrenabile di assumere droga.

Altri esempi di simboli su cui ha lavorato Daniele sono quelli tratti dai tarocchi, dove Il Folle, oltre che immagine di disgregazione psichica, è diventato un elemento ispiratore di creatività “divergente”. Il Giocoliere impara ad introdurre la regola nel gioco per renderlo più interessante, per poter raggiungere l’abilità. E così, progressivamente, ha imparato a dare un nome alle emozioni, anche alle più oscure e profonde, a dar loro forma, ad esprimerle.

A cosa porta l'uso continuativo di droghe da un punto di vista emotivo

L’abuso e la dipendenza da sostanze produce alessitimia, che  consiste nell’incapacità di riconoscere le emozioni, di “leggerle”. Daniele esprimeva così questa incapacità: “Il mio mondo emotivo e le mie percezioni non mi appartengono. Fatico a dargli un nome, una spiegazione. Sono vittima delle escursioni del mio cervello, lui prende e si allontana”.

Vediamo come la sostanza possa produrre delle fratture nella continuità della percezione del sé,  e come arrivi a gestire in modo tirannico ogni ritmo vitale. La “centrifuga emotiva” che si viene a determinare, il rapido alternarsi di stati di terrore, estasi, panico, può condurre al delirio, alla psicosi o favorire una sintomatologia di tipo bipolare.

Una definizione di dipendenza 

Secondo una definizione divulgata dall’O.M.S., Organizzazione Mondiale della Sanità, la dipendenza è una condizione psico-fisica risultante dalla interazione tra un organismo vivente e una sostanza, caratterizzata da modificazioni del comportamento e da altre reazioni, che comprendono sempre un impellente bisogno di assumere in modo continuo o periodico la sostanza, per ripetere  i suoi effetti psichici e talvolta per evitare i disturbi determinati dalla sua mancanza.

Questa condizione può essere accompagnata o meno da tolleranza, che si stabilisce quando, per ottenere i medesimi effetti, è necessario aumentare la dose iniziale.

 

Una correlazione tra disturbo psichico e sostanze utilizzate?

E’ possibile a grandi linee stabilire una correlazione tra disturbo psichico e sostanze utilizzate (vedi tabella). Va ricordato che a volte anche un uso saltuario di cannabis può produrre danni considerevoli alla salute mentale dei giovani, poiché l’efficacia del principio attivo viene moltiplicata attraverso la selezione di piante geneticamente modificate.

 

 

 

 

 

Il servizio del SERD

Va registrato che  si reca al SERD, il Servizio per le Dipendenze presente in ogni ASL, un discreto numero di adolescenti, che secondo le stime attuali rappresenta solo la punta di un iceberg.  In età evolutiva i fattori di rischio sono particolarmente severi a causa della vulnerabilità di un sistema nervoso che è ancora in fase di definizione.

Se si rende possibile il coinvolgimento dei familiari e se le risorse personali non sono compromesse, il recupero è nella maggior parte dei casi garantito.

Enrico Vaglieri

Bibliografia:

M. Ammaniti, Manuale di psicopatologia dell'adolescenza, Raffaello Cortina Editore 2006

L. Cancrini, La cura delle infanzie infelici. Viaggio nell'origine dell'oceano borderline, Raffaello Cortina Editore 2013 

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