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La resistenza cognitiva

che salva la vita

Euristiche, sillogismi e teorie sull’intelligenza:

l’importanza del pensiero inibitorio

secondo il premio nobel Kahneman

La logica formale e stringente è stata la forma di pensiero privilegiata fin dall'antichità, da Aristotele ai sillogismi della logica medievale, da Cartesio fino alle teorie sull'intelligenza più recenti, passando per gli studi di Piaget sullo sviluppo cognitivo del bambino. Secondo lo psicologo svizzero morto nel 1980, il pensiero logico-formale si sviluppa nel bambino un po'; alla volta, ma in modo lineare e cumulativo, attraverso una serie di stadi successivi (stadio senso-motorio, stadio pre-operatorio, stadio operatorio-concreto e stadio operatorio-formale, cioè logico concettuale).

 

Ma due osservazioni evidenti pongono domande a cui è necessario rispondere:

1)  molti adulti continuano a commettere errori sistematici di ragionamento, che vengono chiamati distorsioni cognitive e usano molto facilmente le cosiddette euristiche del giudizio, scorciatoie rapide, spesso efficaci, per raggiungere decisioni e conclusioni. Esse fanno risparmiare energia mentale, ma falliscono molte volte perché i problemi non sono analizzati criticamente.

2) La seconda osservazione è che i bambini anche molto piccoli hanno capacità logiche razionali molto potenti.

Dunque la realtà è che lo sviluppo cognitivo nel bambino è dinamico, non affatto lineare, e attraversa dei cicli, a differenza di quello che sosteneva Piaget.

LE  EURISTICHE,  SCORCIATOIE  COGNITIVE

- Euristica della fonte credibile ("Lo ha detto un esperto…")

 

- Euristica della lunghezza ("Un discorso lungo è più serio…")
 

- Euristica della difficoltà ("Chi usa parole difficili è colto…")
 

- Euristica del prezzo ("Se il prezzo è alto il prodotto è buono…")
 

- Euristica della probabilità o illusione del giocatore ("Un evento che tarda è più probabile…")
 

- Euristica della scientificità ("Se ci sono dati e tabelle è un discorso fondato…")

Le varie teorie sull'intelligenza sviluppatesi in abbondanza nel novecento, si dividono a grandi linee in due gruppi: nel primo si sono le teorie che considerano molte e diverse abilità a formare l'intelligenza; il secondo comprende definizioni che si basano su un unico aspetto ritenuto paradigmatico dell'intero concetto di intelligenza (come il fattore G, generale, di Charles Spearman).

Secondo Cattell l'intelligenza ha due forme, l'abilità fluida che permette di acquisire nuove conoscenze, e l'abilità cristallizzata, che comprende tutto ciò che si è imparato e mira consolidarlo; il primo permette di adattarsi ed evolve continuamente, ma decresce con l'età; il secondo resiste all'invecchiamento.
Lo psicologo israeliano Daniel Kahneman ha formulato e dimostrato una teoria interessante. Egli ha vinto nel 2002 il premio Nobel dell'economia - per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica - dimostrando che i processi decisionali umani violano elementari principi di razionalità.

Secondo Kahneman il pensiero si sviluppa in tre modalità:


- il sistema 1, che è un pensiero rapido, intuitivo, il più usato nelle attività quotidiane, molto economico in termini di energia mentale, ma che porta facilmente degli errori, perché non porta a un'analisi sistematica del problema;


- il sistema 2, che è il pensiero riflessivo, più lento, un pensiero logico matematico, già ben descritto da Piaget, si avvale di algoritmi di ragionamento e una forma stringente di analisi, viene usato poco;


- il sistema 3, che ha la funzione di inibire gli errori del sistema 1, oppure di risolvere i conflitti che si creano tra sistema 1 e il 2.

TRE SISTEMI DI PENSIERO (D. Kahnemn)

SISTEMA 1 - pensiero intuitivo, rapido, automatico

SISTEMA 2 - pensiero logico, riflessivo, usa algoritmi di ragionamento

SISTEMA 3 - pensiero che fa da arbitro, inibisce gli errori del sistema uno

Il sistema 3 è quello che si sviluppa più tardi, perché richiede la maturazione della corteccia prefrontale, e ha una funzione fondamentale, come dimostra la prova con il sillogismo sulle rose, nel riquadro sotto.

 

METTITI ALLA PROVA

Prova il sillogismo

Premessa A:  Tutte le rose sono fiori

Premessa B Certi fiori appassiscono presto

Conclusione: Certe rose appassiscono presto

 

È corretto?

Si tratta di una conclusione che appare realistica, ma è errata perché le premesse non consentono di affermare con certezza la conclusione. Nelle attività quotidiane tutti usiamo molto facilmente il sistema 1, ma se sottoponessimo tutti i problemi che affrontiamo al sistema 2 ci troveremo bloccati. Abbiamo bisogno del sistema 3.

Il sistema 3, che Kahneman chiama “l'eroe”, può svilupparsi positivamente grazie ad interventi pedagogici opportuni, fatto di cui dovrebbe tener conto la didattica fin dalla scuola materna.

Alcuni esperti parlano di pedagogia della 'resistenza cognitiva', cioè l'allenamento a saper limitare le scorciatoie di giudizio superficiali, quando è necessario un esame di realtà.

Il professore parigino Olivier Houdé ha dimostrato l'importanza della capacità di inibizione degli automatismi e suggerisce che invece di ripetere certe regole fino all'ossessione con i bambini, è meglio farli esercitare con il sistema 3 di pensiero.

È il paradosso che un meccanismo inibitorio porta a ragionare più correttamente.

Enrico Vaglieri

Bibliografia: Daniel Kahneman, Pensieri lenti e veloci, Mondadori

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